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Una cosa c’è: mi sento perso. La cosa strana è che, molto spesso, ho anche la netta percezione di non essermi mai “trovato”.

Mi sento perso perché ho perso mio padre a 20 anni.

 

Mi sento perso perché il mio più caro e fraterno amico si è suicidato quando ne avevo 27.

Mi sento perso perché i buoni risultati nello studio si sono trasformati in nulla.

Mi sento perso perché sento di non riuscire a concludere mai niente, ogni cosa che inizio rimane in sospeso, non finita.

Mi sento perso perché mi domando costantemente chi sono e la risposta è solo un elenco di altre domande.

Mi sento perso ogni volta che guardo mio figlio e mi chiedo come potrò fargli da guida se io stesso non so davvero come guidare me stesso.

Mi sento perso ogni qualvolta realizzo che, a parte mia moglie, nessuno può ascoltare e capire quello che penso e sento.

Eppure riconosco di essere una persona fortunata, perché ho avuto un buon padre, ho conosciuto l’amicizia vera, ho avuto la libertà di scegliere, amo le persone che condividono insieme a me questa vita.